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Je ne suis pas Charlie

Documento 1
2 settembre 2016, a poco più di un anno dall'attacco terroristico messo in atto da affiliati di Al-Quaeda, il settimanale satirico francese Charlie Hebdo pubblica una vignetta satirica incentrata sul catastrofico sisma che ha colpito il centro Italia mettendo in ginocchio l'intera popolazione.
I social, in seguito alla pubblicazione , sono entrati in delirio criticando , pieni di indignazione , la testata giornalistica mettendo, come al solito , in risalto l'incoerenza cittadina.
Cari italiani , partendo dal presupposto che ciò che è stato fatto dal settimanale francese sia una cosa riprovevole e indegna , ma cosa vi aspettavate da esso?
Lo Charlie Hebdo è una testata che mira solo e soltanto al lucro, allo scalpore della gente ed in passato ha sempre fatto la medesima cosa. 
Documento 2 
Documento 3
Eppure quando è stato vittima di un attentato, tutti avete decantato le sue lodi in difesa della libertà di scrittura e di stampa, ignorando il fatto che esso stesso ha attaccato la libertà di un popolo offendendo e deridendo il loro Dio, la loro religione (come  mostrano doc 1 e 2) come ha fatto con la nostra ( come mostra doc 3). ....Ah ma certo , lì non era il vostro culo ad essere toccato e poi chi se ne frega se insultano l'Islam!  
E no cari miei, non funziona così perchè i documenti sopracitati non hanno nulla di diverso da quelli pubblicati di recente! 
Documento 4

Lo Charlie Hebdo è questo, non è satira, non è ironia ma soprattutto non è libertà e questo si era già capito un anno fa ed anche anni addietro, quando nel 2011 era stato già  vittima di un attacco  per la pubblicazione di una vignetta che raffigurava Maometto con la scritta "100 frustate se non muori dalle risate" e il titolo di "Charia Hebdo" ( per chi non lo sapesse, Shariʿah è la legge di Dio), come mostra il doc 4 . 
L'attentato, come ogni violenza , non è giustificabile ma il famoso slogan "Je suis Charlie" non se lo meritavano proprio, ovviamente però è stato vittima di una tragedia e noi tendiamo sempre a difendere la parte lesa , che se la sia cercata o meno , e non per umanità o per spirito di pace ma per pietà. 
Scusatemi ma io sono per la libertà vera, quella di espressione, di stampa,di religione,etnia ed orientamento sessuale quindi JE NE SUIS PAS CHARLIE e non lo sarò mai, ne' dovreste esserlo voi se affermate e difendete la libertà. 
Attenzione, non dovreste farlo però solo perché, stavolta ha toccato il nostro punto dolente ma perché è una testata giornalistica che non rispetta i principi sui quali è fondata, non rispetta la libertà e soprattutto non rispetta l'umanità! 
JE NE SUIS PAS CHARLIE  SI J'AIME LA LIBERTE'.

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