"L'IMPERO DI ORO"
Se c’è una cosa che la Chakraborty è brava a fare questa è sicuramente quella di saper mantenere alta l’attenzioni di chi legge i suoi libri, di fidelizzarli non solo attraverso i personaggi ma anche attraverso i luoghi in cui essi sono ambientati.
Fin dal primo volume ho amato ogni singolo aspetto di questa storia, chi mi conosce sa quanto io sia affascinata da tutto ciò che riguarda l'Estremo Oriente ma qui ho trovato di più: una storia avvincente, ricca di leggende, intrighi di corte, lotte di potere e tantissimi amori nati o sul nascere, trattati con una delicatezza unica.
Non mi dilungherò nella trama, quella potete leggerla proprio qui sopra, mi limiterò ad esporvi ciò che questa storia mi ha trasmesso, o almeno ci proverò.
La scrittura dell'autrice si riconferma fluida e scorrevole, talmente tanto che, nonostante la mole del volume, le pagine voleranno tra le vostre dita.
Con “L’impero d’oro” non delude, è una perfetta conclusione di una trilogia che non si può non amare, di una storia che affascina, intriga, emoziona ed appassiona.
Nahri, Ali e Dara si ritrovano a fronteggiare una guerra doppiamente dolorosa per loro, perché li mette di fronte a delle verità sulle proprie persone non facili da accettare; che li mette contro chi amano.
A differenza della maggior parte dei libri conclusivi di una saga o trilogia, questo è un crescendo di dinamicità, di passione.
Il ritmo della narrazione è quasi sempre incalzante e lo diventa sempre di più man mano che si avvicinano le ultime pagine. I dialoghi e gli avvenimenti non sono mai scontati, mi sono ritrovata a bocca aperta con la voglia di urlare per lo shock e l’entusiasmo una decina di volte e non stanca mai, nonostante le sue 780 pagine.
Anche i personaggi cambiano e stupiscono.
Quello che, a mio parere, ha avuto proprio uno sviluppo non indifferente è sicuramente Ali. Quello che ci ritroviamo qui è totalmente diverso da quello che abbiamo conosciuto in “La città di Ottone” e questo cambiamento lo viviamo e notiamo insieme a lui.
Nahri è forse una delle protagoniste che mi piacciono di più ma il suo sbocciare non mi ha sconvolta particolarmente, da lei mi aspettavo qualcosa di meraviglioso e qualcosa di meraviglioso ha fatto e costruito. Diciamo che è un personaggio che sconvolge per la sua purezza ed il suo coraggio dall’inizio alla fine e non tanto per dire.
Ora, andiamo a colui che ha rapito il cuore di tuttə noi: Dara, il nostro Afshin.
A lui l’abbiamo tanto amato, quanto odiato nel corso dei primi due libri. Ebbene vi informo che questa volta lo amerete ed odierete in un unico libro. Credo che sia uno dei personaggi costruiti meglio di sempre. In lui emergono luci ed ombre con una chiarezza disarmante, si fa involucro di storie, di atrocità e di leggende passate eppure è totalmente sul presente. Questa sua dualità affascina e spaventa. Stupisce perché lo rende ambiguo e imprevedibile. E lo è, credetemi. Fino all’ultima pagina.
In quest’ultimo libro vedrete la storia farsi più torbida e ricca di segreti che però verranno tutti svelati, la Chakraborty non lascia nulla di insvelato, di non detto.
Vedrete anche i cuori schiudersi, lasciando uscire sentimenti oppressi ma non totalmente. Questa è una storia d’amore ma non tra i personaggi presenti. È una storia d’amore tra una giovane e coraggiosa Nahid e la sua città, il suo popolo. In cui la lotta per la libertà, l’uguaglianza e l’unione è al centro di tutto.
E poi c'è Daevabad.
Daevabad ti entra dentro. Ti tocca il cuore. Diventa la tua città.
L’autrice non si limita ad un world-building perfetto, no. Te lo fa sentire, percepire, amare. Senti la sua essenza, la sua vita. Perché lei da vita a Daevabad, la personifica.
E Daevabad, come la storia di cui si fa teatro, come i personaggi che calpestano le sue strade, muta nel corso di tutti e tre i libri.
Se volete fiondarvi in un mondo che vi farà sentire davvero parte di esso, non potete non leggere questa trilogia.
In conclusione, credo che sia uno dei libri conclusivi migliori di sempre. Se devo proprio trovarci un pelo fuori posto è la parte finale che lascia qualche dubbio.
Per il resto la Chakraborty non delude ma aumenta la voglia di vivere ancora lì a Daevabad, con Nahri, Ali e Dara.
CURIOSITA':
Netflix ha acquisito i diritti per la trasposizione di questa trilogia ed io non vedo proprio l'ora di vederla sullo schermo.
Voto tecnico:⭐⭐⭐⭐⭐
Voto al contenuto:⭐⭐⭐⭐⭐
Voto complessivo:⭐⭐⭐⭐⭐
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