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UN PIZZICO D'ORIENTE A TERMINI IMERESE: INTERVISTA A MARY GUIDO


La danza orientale è probabilmente una delle più antiche danze del mondo. Essa anche se ,ad oggi, è vista da molti come una danza seducente per intrattenere il pubblico è nata come danza dalle donne per le donne eseguita per antichi rituali religiosi quale il culto della Madre Terra e degli elementi della Natura.
Le sacerdotesse celebravano la divinità con danze sacre, attraverso movimenti ondulatori del bacino, propiziatori della fertilità della terra e del ventre della donna.
Nella lingua araba  “raqs sharqi”,  letteralmente “danza dell’Est” o “danza orientale” era praticata da danzatrici degli harem, che si intendevano anche di musica e canto, le “Almee”. Figura opposta ad esse era quelle delle “Gawazee”, nomadi danzatrici dall’aspetto molto appariscente. Le Gawazee erano le rappresentanti dello stile popolare tradizionale. La danza popolare si distingueva in “raqs sha’abi” e “raqs baladi”.Lo stile Sha’abi era tipico degli ambienti rurali e veniva praticato per le feste, i matrimoni ed era caratterizzato da toni allegri e vivaci. Il Baladi si sviluppò in ambienti urbani, e riguardava l'uso dell'interpretazione della passionalità musicale araba nella danza. Esso era infatti caratterizzato  dall’ improvvisazione sulle note di strumenti musicali tradizionali, nonché i movimenti del bacino e delle spalle. Essenziali in questo tipo di danza sono non solo i movimenti del bacino ma anche quelli delle braccia, delle gambe, della testa e delle mani.
Da ciò possiamo osservare che essa coinvolge sia la mente che il corpo e contribuisce a far riscoprire se stessi, di riscoprire il proprio corpo e la propria sicurezza.
Purtroppo però questo tipo di danza non sempre è apprezzata o vista per ciò che realmente è,   infatti a Termini Imerese è quasi totalmente sconosciuta o vista solo da un punto di vista estetico e questo contribuisce non solo a contrastare la sua diffusione ma anche ad impedire a chi la pratica di trasmettere la propria passione ed i propri sacrifici.

Per comprendere ciò che in realtà è la danza orientale e per provare a far luce sul pensiero della gente, il 16 febbraio scorso, abbiamo intervistato Mary Guido, maestra di danza orientale termitana, allieva di maestri internazionali come Mohamed Shahin, Mo Geddawi, Yael Torchisky e Chiara Saccomanno.  Mary Guido ha  inoltre  partecipato a vari contest e festival come: il Najat Festival di Danze Orientali in cui ha vinto il primo premio da solista e di artista originale per la miglior coreografia nel 2013, il Khamsin Festival in cui nel 2014 ha vinto il terzo posto nella categoria solisite, ed inoltre  nello stesso anno si è esibita all'evento "Arabian Night" a Saint Moriz con Tareq Ramadan.
Ad oggi è proprietaria dell'ASD Etnica Scuola di Arti Orientali a Termini Imerese, nata circa tre anni fa  dalla passione e dai sacrifici di quest'ultima. In sede si ha la possibilità di praticare diverse discipline come la danza Bollywood, il pilates e Hata Yoga, oltre che la danza orientale.
Ci ha ricevuti, dopo l'ultima lezione ,in sede in cui entrando si ha la sensazione di essere in un tipico salotto arabo: colori vivaci, tappeti persiani, cuscini per terra, veli sul soffitto e l'odore di incenso hanno fatto da cornice al  nostro momento di dialogo.


Da quanto tempo pratichi la Danza Orientale?
La Danza Orientale fa parte della mia vita da 10 anni.

Com'è nata la tua passione per la danza?
La mia passione per la danza è  nata casualmente. Quando andavo all'università ho visto che proponevano un corso di Danze Orientali, così ho deciso di provare. Ho sentito questa danza subito mia così ho deciso di continuare a studiare.

Qual è stata l'esperienza che ha segnato in modo più forte il tuo percorso?
In realtà non ce n'è una in particolare. Penso che tutte le esperienze che ho fatto, sia quelle che riguardano le lezioni con i vari maestri, sia quelle che riguardano le partecipazioni ai vari contest e festival abbiano influenzato il mio percorso ma anche la mia persona. La possibilità di conoscere un'altra cultura, altre ballerine, di mettermi in gioco ha influenzato sia il mio percorso artistico sia quello personale ed ha cambiato il mio modo di essere nella danza, nella vita, nel rapporto con le altre persone ed anche nel rapporto con le mie allieve. Quindi non c'è una sola esperienza che ha fortemente segnato il mio percorso, sono state tutte belle, importanti e significative.

Ogni percorso presenta sempre qualche salita, nel tuo hai riscontrato ostacoli ?
Come ti dicevo, ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa ed ovviamente non sono sempre state cose positive. Spesso mi è capitato anche  di riflettere sulle esperienze negative che mi sono capitate durante il mio percorso e capire che in realtà non sono poi state proprio negative perché comunque sono servite a farmi crescere.

Gestisci una scuola di danza a Termini Imerese,  questo tipo di danza com'è visto in paese?
Diciamo che questo tipo di danza a Termini Imerese non è vista. Molti ignorano la sua esistenza o ignorano quella che in realtà essa è. Una danza pulita, pura, ignorano il suo svolgimento nel modo più bello e  mistico. Probabilmente la vedono solo da un punto di vista estetico per i vestiti particolari, per le movenze ma in realtà sconoscono l'aspetto culturale di questa danza che è fondamentale per  comprenderla realmente, per viverla e ,per chi la pratica, di danzarla. Si ha un'idea molto superficiale della Danza Orientale proprio per la mancanza di conoscenza.

Questa mancanza di conoscenza in paese, ha reso difficile la gestione della tua attività e la diffusione della tua passione ?
Ogni attività presenta degli ostacoli. Si sono difficoltà contro cui combatto ogni giorno perché la gente è restia nell'approcciarsi a questo tipo di danza proprio perché non la conoscono. Come in ogni paese ,o per qualsiasi cosa, la mancanza di conoscenza provoca pregiudizi. Gli ostacoli sono proprio questi, la presenza di gente che non riesce a superare dei pregiudizi, non riesce ad andare oltre i propri limiti anche soltanto per conoscere questo tipo di danza o per ampliare le proprie conoscenze, sia dal punto di vista pratico sia dal punto di vista culturale.

Cosa diresti per far avvicinare la gente alla Danza Orientale?
Ovviamente la consiglio ma è una questione un po' più soggettiva. La danza deve provocare attrazione e curiosità, deve colpire. La Danza Orientale non è uno sport, non si tratta di un'attività di  fitness per  cui si pensa che con qualche lezione si diventi subito bravi e si ci possa esibire. Essa è una danza che richiede tempo, richiede sacrificio e passione e se non si hanno questi elementi non la si può praticare. Io consiglio di provare, di capire di cosa si tratta non solo superficialmente ma anche da un punto di vista più profondo.

Per concludere, che aspettative hai per il futuro ?
Più che aspettative, ho la speranza che la gente possa iniziare a vedere la "novità" in modo diverso, che vada oltre le apparenze ed i pregiudizi. Ho la speranza che la gente inizi a mettersi in discussione ed alla prova sperimentando e provando .
Qui è facile che la gente faccia solo le cose che "vanno di moda", le cose che fanno tutti. Il mio augurio e la mia speranza è che si inizi a ragionare secondo il proprio istinto, assecondando le proprie passioni e le proprie curiosità.  Non parlo soltanto della Danza Orientale, questo vale per tutte quelle nuove attività proposte dai giovani termitani che hanno il desiderio di far rinascere questa città rendendola culturalmente più ricca e più bella.

E' chiaro che tutto questo è solo una minima parte di ciò che si potrebbe dire ma la speranza è quella di aprire gli occhi dei cittadini, soprattutto in un paese come Termini Imerese, su quello che è un nuovo mondo.
Dovremmo iniziare ad abbattere ogni forma di pregiudizio, tutti gli stereotipi che la storia ha creato ed iniziare ad aprire la mente per permettere così di diffondere e praticare liberamente le passioni della gente.
Forse la Danza Orientale, come la danza Bollywood  ,non saranno mai capite o apprezzate fino in fondo ma fortunatamente ci sono ancora persone che lottano contro questa grande forma di ignoranza per portare avanti le loro più grandi passioni.
In una società fatta di stereotipi, corruzioni ed ignoranza, mi rivolgo alle ballerine ed ai ballerini, una sola è la soluzione: BALLATE E METTETECI IL CUORE!

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