"LA RAGAZZA DEI COLORI"
DI CRISTINA CABONI
Genere: Narrativa Contemporanea
Autrice: Cristina Caboni
Casa editrice: Garzanti
Data di pubblicazione: 30 settembre 2021
N^ pagine: 304
Prezzo: € 18,60
TRAMA
RECENSIONE
Un libro sulla ricerca di se stesse, della verità e della serenità.
Una ricerca fatta di buio ed ombre ma illuminata dai colori.
Cristina Caboni con i suoi libri mi ha sempre toccato il cuore e l'anima e con "La ragazza dei colori" non ha fatto da meno.
Una storia che ci mostra tante sfumature: del dolore e della gioia, dei segreti e delle verità, dell'amore, della paura e dei sensi di colpa ma anche, e soprattutto, della speranza.
Una storia che parte da una tela rovinata, strappata, scura, quella di Stella, la nostra protagonista.
Una tela che lei saprà tingere, colore dopo colore, partendo da zero e andando alla ricerca delle sue sfumature, delle sue verità e di se stessa, scavando a fondo ad una vicenda buia, fatta solo di nero e di ombre.
Una storia che inizia molto prima della prima pagina di questo libro, nel 1940, durante la Seconda Guerra Mondiale. Una parte della nostra storia che per quanto buia non deve essere dimenticata e per questo, come sostiene la Caboni, non possiamo tingerla di grigio, piuttosto possiamo associarla al nero, come gli strascichi di quel periodo che sono arrivati ai giorni nostri, creando dei veri e propri traumi in chi li ha vissuti, anche in parte.
La Caboni, attraverso questo libro, ha voluto che noi ricordassimo quel nero angosciante, arricchendolo però con tante altre sfumature, affinché ricordassimo anche che oltre il buio abbiamo tanta luce.
Con Stella si inizia un percorso, uno di quelli che non sono stati tracciati in precedenza, che non ha uno scopo preciso ne tanto meno una fine. Lei si ritrova a non sapere più chi sia e con la voglia di lasciare tutto ed andare via. Ma, come se dal profondo del suo cuore lo sapesse, prima di lasciarsi il passato alle spalle tutto, fa tappa nella sua casa di infanzia, la casa degli zii, nella quale l'aspetta una bellissima caccia al tesoro, lasciatole da suo zio e che in qualche modo cambia il suo destino.
E' così che Stella ha sempre affrontato la vita, come se questa stessa fosse una tela. Come se ogni parte di se stessa fosse fatta di colore e da esso si facesse guidare. Ci ritroviamo con lei quindi a brancolare, ad andare a tentativi, finché non scopriamo ciò che è sempre stata destinata ad essere e fare: trovare se stessa e la verità, attraverso i colori e la loro importanza.
E' come se attraverso essi, e grazie ad essi, si spianasse la strada verso la parte più profonda di se stessi/e, come se rispecchiassero quello che siamo e come ci sentiamo. Ogni colore, in questa vicenda, è come se fosse una briciola nel bosco di Hansel e Gretel, ci guida e ci orienta in questa caccia al tesoro, partita dalla Stazione di Venezia e che si inoltra nelle zone più profonde dell'anima e della storia.
E forse lei non ha tanto torto, perché è vero che i colori fanno parte della nostra vita in modo quasi totalizzante. Rispecchiano il nostro umore e, allo stesso tempo, influiscono su esso. Cambiano il nostro modo di vedere e percepire le cose, ci trasmettono emozioni e sensazioni.
Sono un po' il nostro riflesso, no? Ed in qualche modo contribuiscono a mutarlo. Colori diversi, sfumature diverse, idee e percezioni diverse.
Con loro Stella cambia, da voce alla sua anima e alla verità che si cela dietro al turbamento di sua zia e, di conseguenza, a tutti quelli che hanno fatto parte di quella storia triste ed oscura che oggi non hanno più voce ma della quale hanno lasciato delle tracce.
La lettura di questo libro è stata molto piacevole e, a tratti, intensa.
La storia si sviluppa con una serie di sbalzi temporali che fanno vivere il presente, insieme a Stella; ma anche il passato insieme a Letizia, sua zia. Ed ammetto che vivere le vicende di quest'ultima per me è stato molto più emozionante ed entusiasmante, la narrazione qui è ricca suspense velata, che trasmette proprio la sensazione di terrore, dubbi sul futuro ma anche tanta speranza del contesto.
Non nego che ci sono stati punti in cui ho trovato la storia un po' piatta ma l'autrice si è superata nella parte finale che mi ha lasciata in una valle di lacrime e pelle d'oca.
In conclusione, è un libro bellissimo, forse non il più bello della Caboni, che per me rimane sempre "La rilegatrice di storie perdute", ma super consigliato e merita davvero la lettura.
Voto tecnico:⭐⭐⭐⭐
Voto contenuto: ⭐⭐⭐⭐
Voto complessivo:⭐⭐⭐⭐
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