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Recensione: "Pet Sematary" di Stephen King

 "PET SEMATARY"

DI STEPHEN KING





Genere: Horror
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling&Kupfer
N^ pagine: 426









TRAMA 



«La morte è un mistero e la sepoltura è un segreto.»

Il dottor Louis Creed ha appena accettato l'incarico di direttore sanitario dell'Università del Maine, e con un certo entusiasmo: posizione di prestigio, magnifica villa di campagna dove Eileen e Gage, i suoi bambini, possono crescere tranquilli, vicini gentili e generosi in una cittadina idilliaca lontana dal caos metropolitano. Persino Winston Churchill, detto Church, il loro pigro e inseparabile gattone, sembra subito godere dei vantaggi della nuova situazione. Ben presto, però, la serena esistenza dei Creed viene sconvolta da una serie di episodi inquietanti: piccoli incidenti inspiegabili che coinvolgono i bambini, pericolosi e giganteschi camion che sfrecciano sulla superstrada proprio sotto casa Creed, incontri diabolicamente sorprendenti e, soprattutto, sogni. Sogni oscuri e terribilmente realistici che perseguitano Louis da quando ha visitato il Pet Sematary, il cimitero dove i ragazzi di Ludlow seppelliscono da sempre i loro animali domestici. Ufficialmente. Perché oltre quella radura, nascosto tra gli alberi, c'è un altro terreno di sepoltura, ben più terrificante. Un luogo carico di presagi e di richiami, spaventosi quanto irresistibili, provenienti da un altro mondo. Un luogo dove al dottor Creed toccherà una scoperta raggelante: a volte è meglio essere morti...



RECENSIONE

Un libro che ci pone di fronte alla paura stessa, quella reale ma celata dall'irreale, dalla cornice sovrannaturale che King ci presenta, e del quale è davvero un maestro.
La prima parte è caratterizzata da un'atmosfera tesa fin dalla prima pagina, anche in quelle parti nelle quali, in apparenza, non ce n'è nessun motivo; nelle quali vengono ritratte scene di ordinaria vita quotidiana della famiglia Creed.
Solo dopo qualche pagina, alla tensione si mescola la crudezza ed il macabro. Ammetto di aver avuto un po' di difficoltà nella lettura di alcune scene davvero crude. 
Per il resto, ho iniziato a pensare che la natura horror di questo libro fosse molto meno accesa rispetto a come l'avevano presentato. Questo fino alla prima metà. Dalla seconda metà del libro arriva la paura, quella che ti conferma la maestria di King nel genere. 
Lo scrittore, infatti, è come se ci introducesse in questa bolla di terrore ed oscurità lentamente, gradualmente; tanto che chi legge non si rende conto di esserne avvolto finché non riesce più ad uscire, a respirare.

Ad avere un ruolo centrale, già dall'inizio della storia, è la morte. Non intesa nel senso orrorifico del termine ma nel suo significato sociale, come le persone la vivono, affrontano e immaginano.
Infatti, King, ci mostra subito il modo in cui le persone "pensano" alla morte, e lo fa da diverse prospettive: dal punto di vista di un medico, Luis Creed; dal punto di vista di una persona che ne ha paura, che l'ha affrontata traumaticamente, Rachel; e dal punto di vista di una bambina, Ellie.
Qui notiamo subito quella che è una caratteristica dell'autore che, per chi ha già letto i suoi scritti, non può far altro che adorare, quella di mostrarci, insieme alle sue storie, una rappresentazione sociale. Un'analisi sociologica accurata e precisa, romanzata, basata sulla morte, i campioni utilizzati sono i suoi protagonisti. 

Ci sono diversi sviluppi man mano che le pagine scorrono, e su più livelli. La narrazione diventa sempre più tesa, in un crescendo di suspense e dinamicità. La scrittura di King, pur essendo per suo marchio distintivo, abbastanza prolissa, non abbassa mai l'attenzione di chi legge, anzi la mantiene molto alta.
Anche la natura orrorifica della storia ha sempre di più un crescendo, passando dal concreto, quindi da scene macabre e crude, all'irreale ed irrazionale, quasi a sfiorare la follia.
La morte stessa ha un cambiamento, se all'inizio la inquadriamo come mero concetto, silenziosa e distante; successivamente diventa una presenza totale e viva, che urla a gran voce, in grado di toccarci.

Ciò che ci pone di fronte alla paura, a mio parere, è la  veridicità dei dolori che i protagonisti affrontano e vivono. Con loro siamo terrorizzati. Con loro sfioriamo la follia più profonda, immaginando  in modo vivido ciò che si ritrovano a vivere. Anche qui, l'autore è stato abilissimo nel mettere insieme la sua abilità tecnica nello scrivere e l'insieme degli incubi, delle paure più grandi che le persone possono avere. E questo le rende reali agli occhi di chi legge. 
C'è un grado elevatissimo di emotività e di empatia, altissimo.

Non lasciatevi ingannare da King, a volte lui stesso prova a sviare la nostra attenzione da quello che sta realmente accadendo e dalla probabile conclusione alla quale si arriverà. Ci porta a concentrarci sul cimitero degli animali, sull'idea che ci sia un mostro animalesco ad attendere dietro l'angolo. In realtà la direzione che prenderà la vicenda della famiglia Creed è diversa. Non si allontana tanto ma è abbastanza diversa.  E' molto più profonda e terrificante.

Lo consiglio?
Sì perché credo che sia un capolavoro. Però vi invito anche a non leggerlo se non amate il genere horror o i libri che mettono ansia e paura.


Voto tecnico: ⭐⭐⭐⭐⭐
Voto contenuto:⭐⭐⭐⭐⭐

Voto complessivo:⭐⭐⭐⭐⭐




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