Passa ai contenuti principali

RECENSIONE "Q502: 300 ANNI DOPO IL GRANDE ESODO"

Q502: 300 ANNI DOPO IL GRANDE ESODO DI SYLVIE FREDDI


Salve a tutti cari lettori, ho appena terminato la lettura del libro di cui ho fatto la  segnalazione poco tempo fa: "Q502: 300 anni dopo il grande esodo" di Sylvie Freddi, pubblicato dalla casa editrice Stampa Alternativa nel febbraio 2018. 



 

Autrice: Sylvie Freddi
Casa editrice: Stampa Alternativa
Data pubblicazione: Febbraio 2018
Collana: Eretica
Genere: Fantascienza
N^ pagine: 197 
Prezzo: €14,00  




 TRAMA 
Nella città di Agra, su Marte, il detective Dylan viene incaricato da una donna Qinab, appartenente a una potente casta di mutanti scienziate, di ritrovare Q502, una ragazza comparsa neonata venticinque anni prima. Per cercare di avere informazioni, Dylan, aiutato dal suo tutore Kofta, cultore della memoria e del passato, compra l’identità di un tecnico e va a lavorare su una raccoglitrice di meteoroidi su Phobos (una delle due lune di Marte) di proprietà dell’avido Consigliere
Darkon, che probabilmente ha rapito Q502. Dopo un’estenuante corsa nel deserto, inseguito dai Regolatori, e dopo essere stato salvato da due mutanti, Dylan giunge a Dharavi, la città/discarica. Qui trova Hana, la ragazza Q502, impazzita per le torture subite durante la sua prigionia su Phobos.È solo l’inizio dell’avventura dei due ragazzi, uniti da un segreto e da un tatuaggio di una luna rivolta a oriente con tre puntini, che potrebbe cambiare per sempre le sorti del mondo a cui appartengono.

RECENSIONE
 Quando mi è stata consigliata la segnalazione di questo libro ne sono rimasta affascinata, non amo il genere ma la trama ha un non so che di interessante, per questo ho deciso di farmelo inviare per poterlo leggere e recensire. 
Devo ammettere però che ne sono rimasta parecchio delusa, mi aspettavo qualcosa di diverso. 
La scrittura della Freddi è molto lineare e scorrevole, quindi il libro è scritto bene, il problema sta nei contenuti che spesso sono poco chiari e un po' troppo confusionari; sembra che la scrittrice avesse molte idee in testa, tante cose da dire, e che le abbia inserite tutte insieme. Per quanto riguarda i personaggi, non sono riuscita a crearmene un immagine chiara nella mia mente, sono poco descritti e non sono proprio riuscita ad affezionarmi a loro, cosa che mi succede con quasi tutti i libri. 

  • Dylan è il protagonista: un detective dal carattere sgorbutico che è stato incaricato di ritrovare la Q502. Non mi è piaciuto particolarmente, si è dimostrato coraggioso in alcune sfide che gli si sono presentate ma ho avuto la sensazione che le affrontasse più per forza che per coraggio. Dylan è ignaro di alcuni aspetti del suo passato, uno dei quali il significato del tatuaggio che  ha sul braccio destro, uguale a quello che scoprirà avere anche la Q502, cosa che mi ha davvero tanto incuriosita. Peccato però che in merito a ciò non vi siano stati approfondimenti, secondo me sarebbe stato davvero interessante leggere della storia, e dell'origine, di questi tatuaggi; 
  • Alice è la segretaria di Dylan, una ragazza davvero tosta e testarda, ma soprattutto fedele e leale al suo capo, al quale ha più volte salvato la vita; 
  • Kofta è il tutore di Dylan, colui che lo ha trovato da bambino, salvandolo dai Regolatori. E' forse il personaggio che mi è più piaciuto, l'ho immaginato come un incrocio tra Hadrid ed il nonno di Haidi ( lo so' è strano ma ho molta fantasia). Anche lui però nasconde dei segreti ed ammetto di averlo odiato per un millesimo di secondo; 
  • Hana è il personaggio su cui ruota l'intera trama, è la Q502 che purtroppo è uscita fuori solo poco prima della fine del libro, ed è una delle cose che mi sono piaciute meno: pensavo che fosse più partecipe nell'intera storia e che, soprattutto, se ne parlasse molto di più.   
Andiamo alle cose che mi sono piaciute, oltre alla scrittura della Freddi. In realtà ce n'è solo una e cioè la critica celata alla tecnologia, ormai  onnipresente nella nostra società e che non sta facendo altro che eliminare ogni forma di relazione interpersonale, oltre che il confine tra vita online e vita offline. 
Ciò è dimostrato nelle pagine in cui Dylan, dopo aver "preso" l'identità di Max, attraverso sistemi tecnologici, e dopo esser uscito quasi in fin di vita da una tempesta di sabbia, non ha nessun ricordo della sua vera identità, perde il senso della realtà ed ha solo in memoria i ricordi di Max, anzi solo il nome; quando si racconta che tutte le conversazioni avvengono tramite ologrammi; ed infine quando, andando a mangiare in un ristorante della Città Alta, Dylan afferma che solo lì sono rimasti i camerieri in carne ed ossa, mentre ovunque a servire ai tavoli vi sono gli occhi volanti ( cosa che potrebbe anche essere una denuncia verso la sostituzione nel lavoro dell'uomo da parte della macchina).  

Leggendolo speravo che ad un certo punto succedesse qualcosa di incalzante ma purtroppo fino alla fine non è successo granchè, la conclusione stessa è stata piatta, come se si preannunciasse un continuo...Non so, mi ha lasciata un po' perplessa. 

Nel complesso il libro non è brutto, la morale è molto bella e profonda. 
A mio parere poteva essere organizzato in modo migliore, dando più spazio agli argomenti davvero centrali nella trama, riuscendo così a mantenere il lettore incollato alle pagine dall'inizio alla fine, cose che con me non è successa. 

Spero di poter leggere altre opere della Freddi, così da potermi fare un'idea più chiara del suo operato. 

"CHI E' SYLVIE FREDDI?" 

E' una scrittrice di origine romana ma residente a Torino, in collaborazione con la biologa Laura Passeri, con  la quale affronta  il genere fantascientifico. La sua prima opera "Caffè Paszkowsky" è stata pubblicata nel 2016 dalla casa editrice Stampa Alternativa, con la quale nel 2018 ha pubblicato la sua ultima opera "Q502: 300 anni dopo il grande esodo"

 
 

Commenti

Post popolari in questo blog

RECENSIONE: "L'IMPREVEDIBILE PIANO DELLA SCRITTRICE SENZA NOME" di Alice Basso

Genere: Romanzo Formato: Ebook Casa Editrice: Garzanti Prezzo:  € 8,99 "l'imprevedibile piano  della scrittrice senza nome" è il libro d'esordio di Alice Basso, scrittrice milanese che attraverso questo libro ha dimostrato, non solo le sue capacità ma anche, le sue esperienze nel mondo dell'editoria. La Basso è l'esempio lampante del talento che viene premiato, infatti il romanzo è stato pubblicato dalla Garzanti, nel 2015, nella collana Narratori Moderni. Ad esso seguono i romanzi : " Scrivere è un mestiere pericoloso", pubblicato nel 2016 e " Non ditelo allo scrittore", pubblicato nel 2017 sempre dalla Garzanti. TRAMA  Ciuffo nero, abbigliamento perennemente scuro ed anonimo, cinismo sono tre principali caratteristiche della dottoressa Silvana Sarca, Vani,  ghostwriter della famosa casa editrice L'Erica per cui lavora da parecchi anni. Nonostante i suoi 34 anni, sotto quel ciuffo nero nasconde un viso da quindicenn

TRATTATO DI SCHENGEN: PRO E CONTRO.

In seguito ai parecchi attentati terroristici da parte dell'Isis , si è parlato della sospensione ,da parte della Francia, del trattato di Schengen.  Per chi non lo sapesse,il trattato di Schengen ,o spazio Schengen, comprende 29 Paesi Europei e non , ed è stato creato nel 1985 con lo scopo di abbattere le frontiere e quindi dare il via alla libera circolazione dei cittadini dei Paesi membri cercando di creare una più stretta collaborazione tra i pubblici officiali , un maggior controllo delle frontiere interne e non dei Paesi membri e un miglioramento degli scambi.  In seguito ai recenti avvenimenti però è stato parecchio messo in discussione comportando la nascita di due "schieramenti" : pro Schengen e contro.  A quelli che sono contro il trattato rivolgo una domanda :" Cosa credete di concludere con l'annullamento del trattato proprio adesso che questi individui sono all'interno del nostro Paese?" Un difetto di noi uomini, ho notato, è il

RECENSIONE: "LE PICCOLE LIBERTA' DI LORENZA GENTILE"

 "LE PICCOLE LIBERTA'"  DI LORENZA GENTILE Lorenza Gentile ha creato una storia nella quale rispecchiarsi.  In un epoca come la nostra, nella quale ci sono poche certezze e tante paure, tendiamo a preferire un "ci sto comoda" ad un "ci provo". Oliva, la protagonista, potrei essere io molto facilmente. Fidanzata da tanto tempo ed in procinto di sposarsi, un lavoro che le permette di vivere ed una famiglia che tende a volere tutto perfetto; e a lei va bene così, perché ha paura di rischiare, in realtà ha un po' paura di tutto. Si è sempre adagiata nel suo cibo spazzatura, nell'uomo perfetto per i suoi genitori, nella sua taglia 42 tanto bramata dalla madre e in tutte le decisioni che gli altri hanno sempre preso per lei, per colpa di deluderli. E a lei è sempre andata bene così, peccato per l'insonnia. Il suo viaggio, sia personale che concreto, inizia con un biglietto del treno da parte della sua adorata zia, sparita da parecchi anni per un