"IL MARE DI MEZZO"
Genere: Reportage
Autore:Gabriele Del Grande
Casa Editrice: Infinito Edizioni
Data di pubblicazione: 2010
N^ pagine: 224
Prezzo:€ 6,99
TRAMA
"Tre anni di inchieste in un unico racconto. Un viaggio tra memoria e
attualità attraverso le storie che fanno la storia. La nostra storia. "A
noi scrittori non restano che la parole per sovvertire la realtà. Io ho
scelto le parole del mio amato Mediterraneo, il mare di mezzo. Ho
scelto le storie dei padri di Annaba e quelle dei padrini di Tunisi. Le
storie delle diaspore di due ex colonie italiane come l'Eritrea e la
Somalia negli anni dei respingimenti in Libia e quelle dei pescatori del
Canale di Sicilia. Le storie degli italianitravirgolette che l'Italia
manda via e quelle delle tante Italie nate senza fare rumore
AilatiditaliA, nelle campagne marocchine, sul delta del Nilo e nei
villaggi del Burkina Faso".
RECENSIONE
Dopo aver letto "Mamadou va a morire" di questo autore, ho deciso di dedicare il mio tempo alla lettura di questo suo secondo libro, per il semplice fatto che ne vale davvero la pena.
Parto dal presupposto che ammiro il lavoro svolto da Del Grande, per il suo coraggio, per la dedizione che ha nello scoprire prima, e far emergere dopo, tutte le storie di chi in questo mondo non ha voce.
Infatti, pur essendo differente, anche se di poco, dal primo libro, lo scopo è lo stesso: far emergere la verità su un mondo che, al giorno d'oggi, viene valutato e raccontato solo dalla prospettiva dei potenti.
Come tutti i libri di storia, anche questo "libro" raccontato attraverso le pagine dei giornali, attraverso i social network e la televisione, sembra scritto dai vincitori.
E se questa volta venisse raccontata la storia dalla prospettiva dei vinti?
Ecco, questo è quello che racchiude l'operato di Gabriele Del Grande.
Come vi dicevo, la storia è molto simile a quella del primo libro, semplicemente perchè la realtà è questa. Vengono raccontate le ingiustizie a cui sono soggetti gli immigrati costretti a passare dal Mar Mediterraneo, questa volta in modo specifico, quelli provenienti dalla Somalia, dall'Eritrea e diretti in Europa ma fermati in Libia, dalla quale non fanno più ritorno...e perchè?Perchè la Libia è incaricata di bloccarli. Gli speranzosi hanno solo due alternative: o tornare da dove sono venuti o essere imprigionati, e soggetti per anni a torture fisiche e psicologiche.
Ammetto che anche per questo libro ho perso parecchio tempo per leggerlo ma devo dire che, rispetto al primo libro, è molto più coinvolgente, anche l'autore stesso è molto più presente attraverso la presenza delle sue riflessioni, dei suoi stati d'animo, è molto più protagonista.
<<Ad un tratto però però sparì tutto. Non stavo più ascoltando. Vedevo le immagini del mio passato. Come in un caleidoscopio. Due anni. Pensavo ai miei ultimi due anni. A quanto avevo fatto. Ai miei viaggi. Ai miei amori. Ai miei sogni. Alle mie lotte. Due anni erano lunghi. Soprattutto per qualcuno come me e come Goitom, che non aveva ancora compiuto trent'anni. E per una ragazza incinta quanto potevano essere lunghi due anni? E per un bambino appena nato? E per un marito? E per un padre? Quanto tempo duravano due anni?>>
Da questo trafiletto emerge la presenza ed il coinvolgimento emotivo dell'autore di fronte alle ingiustizie che si è trovato di fronte, un confronto tra la realtà vissuta da quei giovani, che non hanno l'opportunità di vivere la loro giovinezza, di esser messi di fronte a situazioni atroci; da quelle donne incinte che non hanno i mezzi e le cure adeguate, anzi che vivono in condizioni di degrado e violenza...
Questo libro apre gli occhi, apre la mente, e non può far altro che aprire il cuore. Fa luce sulla non formazione adeguata e la violenza delle autorità libiche, fa luce sul coinvolgimento del governo italiano in questo sistema di orrori.
Come il primo libro, il "Mare di Mezzo" merita di essere letto e divulgato, soprattutto in ambito scolastico, i giovani devono sapere, i giovani devono conoscere la realtà che viene da tutti taciuta.
Ringrazio Gabriele Del Grande per aver scritto questi libri, lo ringrazio per aver avuto il coraggio di iniziare questo viaggio e di averlo raccontato.
Ringrazio, inoltre, la Infinito Edizioni per avermi permesso di conoscere quest'autore, di leggere e recensire i suoi libri.
Per acquistarlo clicca qui
Ammetto che anche per questo libro ho perso parecchio tempo per leggerlo ma devo dire che, rispetto al primo libro, è molto più coinvolgente, anche l'autore stesso è molto più presente attraverso la presenza delle sue riflessioni, dei suoi stati d'animo, è molto più protagonista.
<<Ad un tratto però però sparì tutto. Non stavo più ascoltando. Vedevo le immagini del mio passato. Come in un caleidoscopio. Due anni. Pensavo ai miei ultimi due anni. A quanto avevo fatto. Ai miei viaggi. Ai miei amori. Ai miei sogni. Alle mie lotte. Due anni erano lunghi. Soprattutto per qualcuno come me e come Goitom, che non aveva ancora compiuto trent'anni. E per una ragazza incinta quanto potevano essere lunghi due anni? E per un bambino appena nato? E per un marito? E per un padre? Quanto tempo duravano due anni?>>
Da questo trafiletto emerge la presenza ed il coinvolgimento emotivo dell'autore di fronte alle ingiustizie che si è trovato di fronte, un confronto tra la realtà vissuta da quei giovani, che non hanno l'opportunità di vivere la loro giovinezza, di esser messi di fronte a situazioni atroci; da quelle donne incinte che non hanno i mezzi e le cure adeguate, anzi che vivono in condizioni di degrado e violenza...
Questo libro apre gli occhi, apre la mente, e non può far altro che aprire il cuore. Fa luce sulla non formazione adeguata e la violenza delle autorità libiche, fa luce sul coinvolgimento del governo italiano in questo sistema di orrori.
Come il primo libro, il "Mare di Mezzo" merita di essere letto e divulgato, soprattutto in ambito scolastico, i giovani devono sapere, i giovani devono conoscere la realtà che viene da tutti taciuta.
Ringrazio Gabriele Del Grande per aver scritto questi libri, lo ringrazio per aver avuto il coraggio di iniziare questo viaggio e di averlo raccontato.
Ringrazio, inoltre, la Infinito Edizioni per avermi permesso di conoscere quest'autore, di leggere e recensire i suoi libri.
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