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Recensione "Misery" di Stephen King

"MISERY"







Genere: thriller/horror
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling£Kupfer
Data di pubblicazione:1987
N^ pagine:383
Prezzo: €9,26
Edizione in  mio possesso: 1992









TRAMA

"Paul Sheldon, un celebre scrittore, viene sequestrato in una casa isolata del Colorado da una sua fanatica ammiratrice. Affetta da gravi turbe psichiche, la donna non gli perdona di aver "eliminato" Misery, il suo personaggio preferito, e gli impone tra terribili sevizie di "resuscitarla" in un nuovo romanzo. Paul non ha scelta, pur rendendosi conto che in certi casi la salvezza può essere peggio della morte… "


RECENSIONE

"Misery" è il secondo libro che leggo di King, e non ha fatto che confermare la sua posizione tra i miei autori preferiti. 
E' scritto in terza persona, quindi presenta una narrazione eterodiegetica, la scrittura si riconferma lineare e abbastanza semplice, per cui la storia è molto scorrevole. Anzi vi dirò che l'ho trovato molto più semplice e scorrevole di "Shining", anche se presenta, fondamentalmente, due storie all'interno di una: quella principale, del nostro protagonista, Paul Sheldon; e quella di Misery, la protagonista dei suoi romanzi. 
Le descrizioni non sono né eccessive né futili, tutto ciò che viene descritto serve a far immergere il lettore in un mondo oscuro, grazie a quella che è la caratteristica principale dell'autore cioè la descrizione di ambienti lugubri  e gotici. 
Ha la capacità di rendere da brivido anche una semplice casa di campagna e di trasportare il terrore in qualsiasi aspetto della vita quotidiana, ed è ciò che mi appassiona di più in King. 

Andiamo ad i contenuti.

La storia  è costruita nei minimi dettagli, il lettore si ritrova da subito catapultato al fianco di Paul Shaldon e, come lui. si sente braccato ed impotente, come se fosse chiuso in una bolla nella quale l'aria è in esaurimento. 
Soprattutto la prima parte del libro è un crescere di ansia e terrore, che porta però il lettore ad essere sempre più curioso di sapere fino a che punto Annie Wilkes, la fan numero uno del protagonista, si spingerà e come quest'ultimo cercherà di trovare una via d'uscita. 
Ci sono parecchi aspetti interessanti: 
  1. La chiarezza del modo in cui ogni riflessione del protagonista viene descritta, il libro infatti è per lo più composto dai suoi pensieri, e dalle riflessioni in merito agli atteggiamenti di Annie, al come provare ad anticipare le sue mosse, a come cercare di immedesimarsi in lei, di capire cosa le possa passare per la testa. Per questo, oserei dire che viene fatta un'analisi psicologica perfetta dell'antagonista e dalla sua patologia; 
  2. Il fatto che la causa scatenante dell'ira di Annie sia la morte della protagonista dei romanzi scritti da Paul Sheldon, e che ciò la porta ad obbligarlo a scrivere un ulteriore romanzo in cui la riporta in vita. Esso però prende una piega differente, in quanto diventa la trasposizione scritta dell'incubo che vive il protagonista, la cui conclusione diventa anche, chiaramente, la fine della sua vita. Quindi siamo in presenza di un doppio livello narrativo che porta il lettore anche a porre l'attenzione alle pagine che presentano la storia del libro "Il ritorno di Misery";
  3.  La rappresentazione molto accurata di come ogni individuo è vulnerabile e dipendente dagli altri. Il protagonista infatti si ritrova vulnerabile e nelle mani di Annie Wilkes, la quale, imbottendolo di farmaci, fa di lui soggetto ad una dipendenza che non può controllare. Paul Sheldon dunque si ritrova vulnerabile e dipendente in modo molteplice: è vulnerabile e dipendente da Annie; ma lo è anche dai farmaci. 

La seconda parte del libro è un po' meno scorrevole, nel senso che la tensione e l'ansia perenne iniziale va scemando. Si assiste ad un graduale cambiamento sia nel protagonista, che afflitto da dolori e sofferenze arriva a non vedere altra via d'uscita che non sia la morte; sia nell'antagonista che inizia a presentare dei chiari segnali di peggioramento. 
Questa seconda parte, inoltre, diventa più cruda ed orrenda, in quanto, conseguentemente al peggioramento delle condizioni di Annie, avvengono scene raccapriccianti con sangue e ossa spezzate. 

Non posso parlarvi della conclusione, perché non  voglio svelarvi come va a finire e quale sia il destino di Paul Sheldon. 
Posso solo dirvi che anche sul finire non mancano brividi, ansia e confusione. 
A mio parere è uno dei libri più belli che io abbia letto. Ho ancora le gambe che mi tremano. 

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐/5

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