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Recensione: "La casa degli specchi" di Cristina Caboni


 "LA CASA DEGLI SPECCHI"

CRISTINA CABONI



Genere: Narrativa 
Autrice: Cristina Caboni
Casa editrice: Garzanti
Data di pubblicazione:
N^ pagine: 256
Prezzo: €18,60







TRAMA

La verità è l’unica cosa che conta davvero.

La grande villa di Positano è l’unico posto che Milena riesca a chiamare casa. È cresciuta lì, insieme al nonno Michele, e ne conosce ogni angolo, a partire dal maestoso ingresso rivestito da dodici specchi con cornici d’argento intarsiate. Specchi che sembrano capaci di mettere a nudo la sua anima. Milena li ha sfiorati mille volte alla ricerca di risposte, ma un giorno trova qualcosa di inaspettato: un gancio che apre il passaggio a una stanza segreta. All’interno le pareti sono tappezzate di locandine di vecchi film. Quando Milena legge il nome di una delle interpreti non riesce a crederci. È un nome proibito in quella casa. È il nome di sua nonna che, tanti anni prima, è fuggita in America senza lasciare traccia. Frugando tra le sue carte, Milena scopre cose che non avrebbe mai immaginato. Che era un’attrice nella Roma della dolce vita. Che ha lottato per farsi strada in un mondo affascinante, ma dominato dagli uomini. Che i loro sogni sono molto simili. Anche lei vuole calcare le scene, ma ha paura di mettersi in gioco. Fino a quando non si imbatte in alcuni indizi che suggeriscono qualcosa di misterioso e non può fare a meno di chiedersi perché nessuno le abbia mai parlato di sua nonna. C’è solo una persona che può darle spiegazioni, ma Michele è restio ad affrontare l’argomento. Milena è convinta che gli specchi luccicanti che decorano l’atrio della villa abbiano assistito a eventi terribili, che nella storia della sua famiglia ci sia un segreto che nessuno vuole riportare a galla, mentre per lei è vitale far emergere la verità per capire a fondo il presente. Anche se a volte è meglio che ciò che è stato sepolto dal passare degli anni resti tale.



RECENSIONE

Una storia che parla di nuovi inizi e di coraggio, di sentimenti mai scomparsi e di tanti segreti nascosti portati a galla...Riflessi in uno specchio.


Ho conosciuto Cristina Caboni con il libro "La rilegatrice di storie perdute" e mi aveva totalmente stregata con la sua capacità di catturare l'attenzione del lettore, inserendolo in una storia nella quale predominano emozioni forti mischiate ad un alone di mistero, con una scrittura magnetica, elegante e dolce .
Questa caratteristica la si ritrova in pieno in "La casa degli specchi", una storia molto semplice ma capace di scavare a fondo nelle emozioni e nelle sensazioni dei personaggi, facendole riflettere anche in chi legge; in cui il tutto è accentuato anche dalla suspense e dalla curiosità mossa dagli intrighi della famiglia di Milena, la protagonista.

La storia, infatti, presenta due livelli narrativi e due sfere temporali, la cui oscillazione è marcata ma non confusionaria, anzi strutturata molto bene. 
Quello che leggiamo è il racconto di Milena, che si immerge nella sua vita apparentemente normale, facendoci vivere il suo rapporto meraviglioso con suo nonno, la sua passione per la recitazione ed il rapporto turbolento con il padre; facendoci godere i meravigliosi panorami di Positano.
Una storia, quella sua, che fa immedesimare chi la legge in tutti i suoi dubbi, le sue speranze ed il suoi sogni ma anche nelle sue paure.
Ad intervallarla, troviamo la vicenda di Eva, sua nonna,  ambientata tra gli anni '40 e gli anni '50 e con lei veniamo catapultati in una prospettiva totalmente diversa quanto simile, per i sogni che entrambe hanno in comune. Con lei, percepiamo il terrore del vivere come una rifugiata, con il quale si ha paura di non potersi godere una vita normale, di essere sempre a rischio. La Caboni qui inserisce abilmente il tema del maccartismo, descrivendolo con dovizia, ma anche una panoramica su quello che era il periodo d'oro del cinema italiano.

Due storie che a mio parere si completano e si arricchiscono reciprocamente, costruite in modo eccellente e capaci di coinvolgere totalmente il/le lettori/lettrici. 

A rendere tutto ciò particolare è l'alone di mistero che ruota attorno alla figura di Eva e al ritrovamento di uno scheletro nella loro casa a Positano. 
Questo scombussola la vita di Milena, mettendo in risalto debolezze e paure nelle quali tutti possiamo rispecchiarci.

Un altro aspetto che mi ha fatto amare questo libro è il modo in cui l'autrice ha descritto uno dei rapporti più puri e veri che ci siano: quello tra nonno e nipote. Un amore che va oltre tutto e che mi ha emozionata tanto; proprio come quello tra Michele ed Eva.

La Caboni, infatti, ha riportato all'interno di questo libro una storia che ha alle sue fondamenta la speranza e la forza di amare incommensurabilmente, nonostante le mille difficoltà; il coraggio di affrontare il destino e di trovare un proprio posto nel mondo. 

Un libro che ho adorato e per il quale ringrazio la Garzanti per avermi fornito la copia digitale.


Voto tecnico: ⭐⭐⭐⭐
Voto contenuto:⭐⭐⭐⭐

Voto complessivo:⭐⭐⭐⭐


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