Proprio oggi ho avuto la simulazione della prima prova d'esame, ed ho
avuto il piacere di trattare un argomento,a mio parere molto importante
: la violenza sulle donne. Ed è proprio qui che vorrei condividere con
voi la mia riflessione.
In primo luogo,sempre a parer mio, lo Stato dovrebbe aumentare la pena per questo tipo di reato, e organizzare ,lui stesso,eventi e campagne che contrastino questi atti spregevoli ma, soprattutto, per sostenere ed aiutare le donne vittime di violenza.
Per quanto riguarda gli uomini, non riesco a concepire come possano commettere dei gesti così terribili.
"La donna è nata dalla costola dell'uomo.Non dai piedi per essere calpestata .Non dalla testa per essere al di sopra dell'uomo..Ma dal costato,dal fianco,per essere uguale all'uomo. Sotto il braccio per essere protetta, e dal lato destro del cuore per essere amata."
Dice Benigni, nella spiegazione dei "Dieci Comandamenti".
La donna deve essere amata dagli uomini ma, soprattutto, deve essere protetta da essi.
E con << ESSI>> intendo anche il nostro CARO Stato.
Negli
ultimi anni , i giornali ed i telegiornali sono stati riempiti da fatti
di cronaca nera riguardanti, soprattutto, femminicidi e violenze sulle
donne.
Molto spesso, queste azioni sono commesse da
coloro che, presumibilmente, sono i loro compagni, mariti o ex. Ma la
cosa che stupisce, però, è che non tutte le donne denunciano le violenze
subite, nonostante la presenza di organizzazioni e associazioni nate
proprio per aiutarle.
La domanda sorge spontanea : "Perché?".
La
loro perplessità nel denunciare l'aggressione potrebbe nascere dalla
paura del proprio aggressore, dal disgusto che provano, successivamente,
per se stesse e, anche, dalla loro sfiducia verso lo Stato.
Bisogna
sempre pensare che la violenza subita incide sia fisicamente che
psicologicamente nella vita di una donna. Ella potrebbe iniziare a
provare repulsione per se stessa, per il proprio corpo deturpato e di
conseguenza sentirebbe la sua dignità calpestata,proprio come la sua
stessa stima. Dunque, si vergognerebbe di se stessa e non denuncerebbe
la violenza subita.
Inoltre, vi è da sottolineare il
fatto che questo reato, nel nostro Stato, non è punito in modo adeguato e
questo, potrebbe incidere, anche, sulla possibilità che una donna
denunci la violenza.
Ovviamente, la risposta alla domanda sopracitata è, quasi sempre, una supposizione che potrebbe, in ogni caso, essere corretta.
A
mio parere, la colpa principale è dello Stato che, dando poca
importanza a questo reato, spinge,o comunque sia, lascia liberi gli
uomini di agire a loro piacimento.
Vi sono molti
esempi da poter citare, forse troppi. Ma la cosa più grave è che questi
atti aumentano giorno dopo giorno, convincendomi del fatto che il ruolo
della donna,nella società, sta avendo un regresso, provocato ,
soprattutto, dalla poca importanza che lo Stato rivolge ad essa.In primo luogo,sempre a parer mio, lo Stato dovrebbe aumentare la pena per questo tipo di reato, e organizzare ,lui stesso,eventi e campagne che contrastino questi atti spregevoli ma, soprattutto, per sostenere ed aiutare le donne vittime di violenza.
Per quanto riguarda gli uomini, non riesco a concepire come possano commettere dei gesti così terribili.
"La donna è nata dalla costola dell'uomo.Non dai piedi per essere calpestata .Non dalla testa per essere al di sopra dell'uomo..Ma dal costato,dal fianco,per essere uguale all'uomo. Sotto il braccio per essere protetta, e dal lato destro del cuore per essere amata."
Dice Benigni, nella spiegazione dei "Dieci Comandamenti".
La donna deve essere amata dagli uomini ma, soprattutto, deve essere protetta da essi.
E con << ESSI>> intendo anche il nostro CARO Stato.
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