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Violenza sulle donne : E lo Stato dov'è?

Proprio oggi ho avuto la simulazione della prima prova d'esame, ed ho avuto il piacere di trattare un argomento,a mio parere molto importante : la violenza sulle donne. Ed è proprio qui che vorrei condividere con voi la mia riflessione.

Negli ultimi anni , i giornali ed i telegiornali sono stati riempiti da fatti di cronaca nera riguardanti, soprattutto, femminicidi e violenze sulle donne. 
Molto spesso, queste azioni sono commesse da coloro che, presumibilmente, sono i loro compagni, mariti o ex. Ma la cosa che stupisce, però, è che non tutte le donne denunciano le violenze subite, nonostante la presenza di organizzazioni e associazioni nate proprio per aiutarle. 
La domanda sorge spontanea : "Perché?".
La loro perplessità nel denunciare l'aggressione potrebbe nascere dalla paura del proprio aggressore, dal disgusto che provano, successivamente, per se stesse e, anche, dalla loro sfiducia verso lo Stato.
Bisogna sempre pensare che la violenza subita incide sia fisicamente che psicologicamente nella vita di una donna. Ella potrebbe iniziare a provare repulsione per se stessa, per il proprio corpo deturpato e di conseguenza sentirebbe la sua dignità calpestata,proprio come la sua stessa stima. Dunque, si vergognerebbe di se stessa e non denuncerebbe la violenza subita.
Inoltre, vi è da sottolineare il fatto che questo reato, nel nostro Stato, non è punito in modo adeguato e questo, potrebbe incidere, anche, sulla possibilità che una donna denunci la violenza. 
Ovviamente, la risposta alla domanda sopracitata è, quasi sempre, una supposizione che potrebbe, in ogni caso, essere corretta. 
A mio parere, la colpa principale è dello Stato che, dando poca importanza a questo reato, spinge,o comunque sia, lascia liberi gli uomini di agire a loro piacimento. 
Vi sono molti esempi da poter citare, forse troppi. Ma la cosa più grave è che questi atti aumentano giorno dopo giorno, convincendomi del fatto che il ruolo della donna,nella società, sta avendo un regresso, provocato , soprattutto, dalla poca importanza che lo Stato rivolge ad essa.
In primo luogo,sempre a parer mio, lo Stato dovrebbe aumentare la pena per questo tipo di reato, e organizzare ,lui stesso,eventi e campagne che contrastino questi atti spregevoli ma, soprattutto, per sostenere ed aiutare le donne vittime di violenza.
Per quanto riguarda gli uomini, non riesco a concepire come possano commettere dei gesti così terribili.
"La donna è nata dalla costola dell'uomo.Non dai piedi per essere calpestata .Non dalla testa per essere al di sopra dell'uomo..Ma dal costato,dal fianco,per essere uguale all'uomo. Sotto il braccio per essere protetta, e dal lato destro del cuore per essere amata."
Dice Benigni, nella spiegazione dei "Dieci Comandamenti".
La donna deve essere amata dagli uomini ma, soprattutto, deve essere protetta da essi.
E con << ESSI>> intendo anche il nostro CARO Stato.

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