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Recensione: "Mai una gioia: amori e altri inciampi" di Lea Landucci

Salve a tutti, cari lettori! Ieri ho terminato la lettura di un libro che non vedevo l'ora di leggere praticamente da quando è uscito. 
Come sapete, io adoro il genere chick-lit e quando ho saputo che Lea Landucci, alias chick-lit Italia, avrebbe pubblicato il suo primo libro non stavo più nella pelle!
Quindi, ora eccomi qui a parlarvene. 




MAI UNA GIOIA: AMORI E ALTRI INCIAMPI






Genere: Chick-lit
Autrice: Lea Landucci
Data di pubblicazione: 3 aprile 2020
Casa editrice: Self-publishing
N^ pagine: 340
Prezzo ebook:€2,99
Prezzo cartaceo: €12,48










TRAMA

Cristina ha trent'anni, vive a Firenze ed è una investigatrice digitale: scopre tutto su tutti analizzando i loro profili sui social network!
È tanto competente e brillante sul lavoro, quanto imbranata e sfigata nel resto della vita.
Ha una madre insopportabile, un padre insicuro, e le sue migliori amiche vivono a centinaia di chilometri da lei. Il suo ex l'ha lasciata un anno fa con un SMS, il giorno di Natale, e da allora si sente dannatamente sola, anche se non lo ammette. Si barcamena tra la sua "mania dei maniaci", la sindrome da parlata non supervisionata e la propensione all'innamoramento istantaneo (non ricambiato). L'apoteosi del mai una gioia.
Ma quest'anno ha deciso che sarà IL SUO anno!
Ridurrà a zero le aspettative e si godrà tutto ciò che arriva, con assoluta leggerezza!
Applicherà alla lettera le "regole per la perfetta seduttrice": puntare, sedurre, colpire e abbandonare.
Tutto chiaro.
Forse.


RECENSIONE

Il genere chick-lit è spesso oggetto di pregiudizi ma con questo libro Lea ha dimostrato che c'è molto di più nel romance della semplice storia d'amore. 


"Mai una gioia: amori e altri inciampi" è uno chick-lit scritto in prima persona, la voce narrante è quella della protagonista stessa, Cristina, che distrugge ogni prototipo della protagonista per antonomasia. Cristina infatti non è perfetta: non è bellissima,non ha un fisico da sballo, fa un mestiere da cervellona e ama mangiare tante schifezze e guardare Netflix. 
Questo connubio, sicuramente non la fa sentire perfetta quando si guarda allo specchio ma,  la rende perfetta per chi legge la sua storia proprio perché è impossibile non immedesimarsi e rispecchiarsi in lei. 
A dare man forte a tutto ciò è la scrittura dell'autrice: ironica, pungente, diretta e assolutamente semplice e scorrevole. E' quasi automatico sentire la sua voce nelle orecchie, durante la lettura; si percepisce in ogni singola parola quello che è Lea Landucci, e chi la segue potrà confermare. 

Per quanto riguarda le descrizioni non sono eccessive, vanno dritte al punto anzi, se proprio devo trovare il pelo nell'uovo, avrei preferito qualche approfondimento sui personaggi maschili.
Inoltre, con mia piacevole sorpresa, ho trovato un solo refuso in tutta la narrazione, e solo qualche piccola mancanza di punteggiatura.  

Per quanto riguarda l'aspetto del contenuto, quindi la storia vera e propria, non ho assolutamente nulla di negativo da dire: Cristina ci racconta la sue disavventure, i suoi <<mai una gioia>> perenni ma allo stesso tempo ci mostra il suo percorso introspettivo verso la felicità e la serenità con se stessa. 
Infatti, nonostante il suo mostrarsi forte e sicura di se, lei si è sempre creata molti problemi legati al suo aspetto e al suo carattere,  per i quali si è sempre eretta dei muri intorno a se, non rendendosene conto. 
Come vi dicevo, Cristina non è la tipica protagonista perfetta anzi in quasi ogni parte della narrazione ci mostra le sue fragilità, ce le fa percepire e fare nostre. Ci mostra il modo in cui il nostro aspetto fisico incida sulle relazioni sociali: ci saranno sempre delle persone che implicitamente o esplicitamente ti faranno sentire inadeguata o imperfetta, finché non inizierai a crederlo anche tu...Però ci mostra anche che forse tutti i <<mai una gioia>>  sono tali perché li vediamo noi in una determinata prospettiva e che bisogna cambiarla per capire che in realtà sono tutta forza che si accumula in noi stessi, sono esperienze che ci rendono quello che siamo e che ci fanno apprezzare quello che siamo ed abbiamo, a lungo andare. 

Molto bello è il modo in cui l'autrice ha inserito nella storia delle cose davvero importanti come l'amicizia, la famiglia e la presenza di un cane nella propria vita. E' bello il modo in cui ha parlato di queste cose, dandogli rilevanza implicitamente, semplicemente raccontando la quotidianità della protagonista. Facendo questo però ha fatti in modo di far percepire a chi legge che il cambiamento di Cristina non sarebbe mai potuto avvenire senza le persone, e gli animali,  che la amano. 
Un altro aspetto che mi è piaciuto e che è giusto tenere in considerazione è il modo in cui Lea, attraverso la voce di Cristina, abbia mostrato Firenze in tutta la sua meraviglia: dall'aspetto prettamente artistico/architettonico a quello culinario. 




In conclusione, credo sia stata una delle letture che più mi hanno coinvolta di quest'anno, una delle più complete. 


Voto struttura: ⭐⭐⭐⭐
Voto contenuto: ⭐⭐⭐⭐⭐
 
Voto complessivo: ⭐⭐⭐⭐ e mezza


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