"IL BUIO DENTRO" DI ANTONIO LANZETTA
Genere: Thriller
Autore: Antonio Lanzetta
Casa editrice: La Corte Editore
Data di pubblicazione:
N^ pagine: 288
Prezzo: €14,90€
TRAMA
Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. Con lui ci sono gli amici di sempre, Stefano e Flavio, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, riportandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.
RECENSIONE
Un thriller che scava nella psicologia dei suoi protagonisti, facendoci immergere nella loro sofferenza, nei loro ricordi, tra le le strade di Castellaccio.
Con una narrazione in terza persona, suddivisa in due POV ed in due sfere temporali, "Il buio dentro" di Antonio Lanzetta ci porta tra le strade di Castellaccio, facendoci quasi sentire parte di quel luogo, a vivere una storia fatta di ricordi, omicidi ed amicizia.
Una storia che non si focalizza tantissimo sull'aspetto pratico dell'indagine, nella quale l'autore mostra di avere molta conoscenza in merito all'ambito criminologico, quanto sui tumulti psicologici che vivono i personaggi.
Damiano Valente è il protagonista della prima storia, quella ambientata nel presente. E' un giornalista ricoperto di cicatrici nel corpo e nell'anima. Un nuovo omicidio, nel quale si ritrova ad investigare, gli riporterà a galla incubi e sofferenze che ha sempre provato a tenere chiusi in un cassetto.
E' un personaggio che non si faticherà a comprendere, tale è forte la sua caratterizzazione. Con lui, il lettore non può fare a meno di sentirsi in sintonia, pur non avendo nulla in comune. Trascina il lettore nel suo dolore e nella sua rabbia, in aura cupa che non può fare a meno di avvolgervi.
Attraverso sbalzi temporali davvero ben strutturati, il lettore vivrà l'indagine in corso e i ricordi dell'anno in cui iniziò il suo incubo: il 1984.
E' proprio questa la seconda sfera temporale che il lettore vivrà a tutto tondo, perché qui l'autore è stato abilissimo nel mostrarci anche il contesto sociale e culturale, andando ad evidenziare anche il modo in cui, in quegli anni, la camorra avesse il sopravvento.
In questa seconda storia, vivremo invece la storia di Flavio, un ragazzino rimasto orfano e per questo portato a vivere con il nonno.
Di lui si impara subito a conoscerne debolezze e fragilità e, anzi, credo che la sua caratterizzazione sia anche più forte rispetto a quella di Damiano.
Flavio ci mostra il dolore della solitudine e del dover ricominciare a vivere in un posto che non conosce, con un estraneo.
Ci mostra il coraggio e la voglia di trovare il proprio posto nel mondo, oltre a quella di sentirsi amato.
Ci mostra la rabbia ma anche quell'aspetto prettamente adolescenziale legato all'amicizia pura e ai primi amori.
Non vi nego che ho amato particolarmente questa parte della storia, è quella che più mi ha coinvolto ed emozionato.
L'aspetto che forse più colpisce, oltre ad una trama in cui non si evidenziano tantissimi colpi di scena ma che comunque trasmette un senso di inquietudine ed angoscia, è il modo in cui Antonio Lanzetta riesce a catapultare chi legge nel luogo in cui il libro è ambientato.
Di Castellaccio vi farà assaporare tutto e vi farà pensare di conoscerla anche voi a menadito, anche se non ci siete mai stati. E questo rende la storia ed i personaggi davvero verosimili.
Un libro che vi terrà con con il fiato sospeso, che vi commuoverà e che vi coinvolgerà, tanto da dover divorare pagina dopo pagina, grazie allo stile di scrittura scorrevole, diretto ed incalzante dello scrittore.
Voto tecnico: ⭐⭐⭐⭐
Voto contenuto: ⭐⭐⭐⭐
Voto complessivo: ⭐⭐⭐⭐
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