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Recensione: "Il gioco del Suggeritore" di Donato Carrisi

 Buon pomeriggio, cari lettori!
Eccomi con un'altra OpiRecensione, stavolta dedicata ad uno dei libri del mio amato Donato Carrisi: "Il Gioco del Suggeritore", pubblicato dalla Longanesi nel 2019. 

Siete pronti?






Genere: Thriller

Autore: Donato Carrisi

Data di pubblicazione: Novembre 2019

Casa editrice: Longanesi

N^ pagine: 400

Prezzo cartaceo: € 14,00




TRAMA 

La chiamata al numero della polizia arriva verso sera da una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città. A chiedere aiuto è la voce di una donna, spaventata. Ma sulla zona imperversa un violento temporale, e la prima pattuglia disponibile riesce a giungere soltanto ore dopo. Troppo tardi. Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che lascia gli investigatori senza alcuna risposta possibile - soltanto un enigma. C'è un'unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro al male, ma quella persona non è più una poliziotta. Ha lasciato il suo lavoro di cacciatrice di persone scomparse e si è ritirata a vivere un'esistenza isolata in riva a un lago, con la sola compagnia della figlia Alice. Tuttavia, quando viene chiamata direttamente in causa Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino. Più di quanto lei stessa creda. Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare. E un gioco, ed è soltanto iniziato. Perché lui è sempre un passo avanti.



RECENSIONE


Non delude mai, Donato Carrisi, con i suoi libri. "Il gioco del Suggeritore" conferma la maestria dell'autore nel mettere nero su bianco una storia che tenga incollati i lettori alle pagine e, perché no, anche nel portarli a riflettere. 

Lo stile di scrittura si conferma fluido, scorrevole e semplice,attraverso una narrazione in terza persona, si percepisce l'esternalità del narratore nella vicenda. Per quanto riguarda i dettagli, sono abbastanza consistenti ma mai superflui, a stupire sempre è la minuziosità con la quale si parla di argomenti tecnici in ambito criminologico. 

Per chi ha amato "Il Suggeritore", si ritroverà di fronte una Mila Vasquez diversa, via via che la narrazione farà il suo corso. Vediamo infatti una sua evoluzione caratteriale che le farà capire cosa voglia dire sentirsi "umana". Come è più volte citato nella duologia, "Un Suggeritore ha l'obiettivo di cambiare le persone" ed è proprio questo che lui farà anche stavolta ma non si limiterà alle proprie vittime. 

L'autore, in questa storia, usa come cornice un fattore che per noi oggi è fondamentale, la network society: internet, i social network e tutto ciò che ne consegue. E' una scelta azzardata, forse, ma sicuramente geniale: intrecciare il percorso di un killer con la realtà virtuale è il modo migliore per mettere i lettori di fronte al cambiamento che ha investito la società. Per questo, lo definirei molto verosimile ma allo stesso tempo inverosimile, ma lo sappiamo che il confine tra reale e virtuale, soprattutto con gli strumenti di realtà aumentata, è diventato davvero sottile.  Carrisi però non si limita ai rischi e pericoli di internet, ci mostra anche la fragilità della psiche umana ed il modo in cui il nostro essere influenzi le relazioni che instauriamo, soprattutto quelle con i nostri cari. A differenza del precedente, "Il gioco del Suggeritore"  si focalizza tanto nel farci percepire le sensazioni e i punti di vista della protagonista, Mila Vasquez, ed è per questo che riconfermo la mia idea secondo la quale Carrisi ha intrecciato il vero e proprio gioco del Suggeritore allo sviluppo "psicologico" della protagonista. Ci sono colpi di scena? Sì, abbastanza, non sono d'impatto come nel libro "Il Suggeritore" ma l'autore è stato abilissimo nel tessere una trama che porta il lettore a rimanere a bocca aperta. 


In conclusione, non posso definirlo un capolavoro, come lo è stato il libro che lo ha preceduto, ma l'ho divorato in pochissimo tempo. Tra l'altro il finale lascia aperti parecchi punti interrogativi, per cui ci fa sperare ad un possibile seguito.


Voto struttura:⭐⭐⭐⭐⭐

Voto contenuto: ⭐⭐⭐⭐


Voto finale: ⭐⭐⭐⭐ e mezza. 







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