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Recensione "Gli Amici Silenziosi" di Laura Purcell


Letture da brivido in quel di dicembre: "Gli Amici Silenziosi" di Laura Purcell


Genere: Thriller/ Ghost Story
Autrice: Laura Purcell
Casa editrice: Dea Planeta
Data di pubblicazione: 27 novembre 2018
N^ pagine: 384
Prezzo cartaceo : €18,00
Prezzo ebook: €9,99








TRAMA
Inghilterra, 1865. Rimasta vedova e incinta del primo figlio, la giovane e inquieta Elsie parte alla volta della tenuta del marito insieme alla zitellissima cugina di lui, Sarah. Ma in quell’angolo di campagna inglese remoto e inospitale, l’opportunità di trascorrere in pace il periodo del lutto diventa qualcosa di molto più simile a una prigionia: un esilio opprimente in attesa che l’amato fratello Jolyon giunga da Londra a salvare Elsie dall’isolamento e dalla noia. A distrarre lei e Sarah dalla cupa atmosfera in cui sono sprofondate, solo l’intrigante diario di un’antenata dei Bainbridge, Anna, vissuta e tragicamente morta più di duecento anni prima; e la stanza in cui giacciono ammassate decine di figure di legno dalle sembianze realistiche e straordinariamente inquietanti. Quegli “amici silenziosi” che Anna si procurò allo scopo di deliziare ospiti illustri, presto costretti a ripartire in circostanze mai del tutto chiarite. 


RECENSIONE

Una lettura che mette i brividi.
Tre storie che vi terranno con gli occhi puntati sulle pagine. 
Due protagoniste che vi tireranno nel loro vortice di paura ed isteria. 


Sono tre le vicende che la Purcell racconta, attraverso archi temporali differenti, e due stili narrativi differenti. 
I capitoli infatti si alternano con una narrazione in terza persona, per raccontare gli avvenimenti del 1865, in cui vediamo Elsie, la protagonista rimasta vedova da poco e incinta, fare il suo ingresso nella cupa e misteriosa The Bridge, la tenuta appartenente al marito, insieme alla cugina zitella di quest'ultimo, Sarah. Questa è la storia centrale, quella che fa da perno alle altre due, e che si svilupperà in un misto di ansia, angoscia, tristezza e paura che porterà chi legge a tenere sempre la luce accesa e a dubitare della sanità mentale della protagonista; 
Poi abbiamo una narrazione in prima persona, con la quale vengono raccontati gli avvenimenti del 1635, in cui fa da protagonista Anne Bainbridge, un antenata del marito di Elsie. Questa storia, a mio parere è quella che più incuriosisce chi legge perché è avvolta da un'aura di mistero e tensione superiore, probabilmente perché è da lì che ebbe inizio tutto. 
In questa parte della storia, inoltre sì fa riferimento a delle tematiche interessanti: come la sete di potere e lusso che a volte sovrasta l'amore verso i propri cari e il trattamento riservato alle persone "diverse", additate in quegli anni come "figli* del demonio";
Infine, abbiamo un'altra narrazione in terza persona, attraverso la quale si raccontano i fatti avvenuti qualche mese dopo le vicende del 1865, in cui si vede una Elsie totalmente diversa, rinchiusa in un manicomio ed incapace di parlare. Questa è la storia con la quale si apre e si chiude il libro e che è centrale insieme alla prima. Qui si affrontano diverse dinamiche abbastanza complesse: la presa di coscienza della realtà, la lotta con i propri demoni, la solitudine e la paura. 

Ogni vicenda è distinta nei capitoli dal loro titolo, indicati semplicemente dai tre luoghi che fanno da sfondo alla storia. 

E' una storia complessa, incorniciata da un'atmosfera cupa, oscura e misteriosa che porterà i lettori a non staccarsi più dalle pagine e a coprirsi con una coperta perché il freddo che porta ti entra dentro, sotto la pelle. 
L'intreccio è stato scritto e strutturato con estrema cura; i personaggi sono stati descritti e creati con precisione. Mistero, suspense e curiosità accompagneranno la lettura, caratterizzata da un fiato sempre sospeso, fino alla fine. 

Il jolly di questa storia? A mio parere è la presenza del personaggio di Hetta, che emana un'aura maligna e che mi ha letteralmente terrorizzata ( tutti i bambini presenti in film o libri horror mi terrorizzano😅); e la presenza degli "Amici", dei dipinti in legno di origine olandese, che sembrano prender vita. 
 
Insomma, è un libro adattissimo per gli amanti come me delle ghost-story e dei thriller, che però richiama anche dei temi più forti: i traumi psicologici, i pregiudizi e le superstizioni ed il trattamento riservato alle donne, soprattutto quelle considerate diverse. 
Infatti, se ci pensate, nella storia della Purcell ci sono tre donne molto particolari:
Anne, alla quale piace pasticciare con le erbe e che ha una specie di potere premonitore; Hetta, muta, generata grazie alle pozioni assunte dalla madre; Elsie, proprietaria di una fabbrica insieme al fratello, vedova e sola, che vede e sente "cose. 

Per il periodo storico in cui le vicende sono ambientate, queste tre figure  sono facilmente additabili e per questo si fanno rappresentanti delle ingiustizie riservate alla donna in quegli anni. 

Anche la conclusione porta confusione al lettore, perchè anche quella ha una triplice interpretazione, diciamo che dipende dalle conclusioni alle quali il lettore arriva.

Cosa me ne pare quindi di questo libro?
UN CAPOLAVORO.


Voto tecnico: ★★★★★
Voto contenuto: ★★★★★

Voto complessivo: ★★★★★

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