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Recensione: "Follia" di Patrick McGrath

C'è FOLLIA  in ogni luogo o persona.
C'è FOLLIA in ogni pagina, in ogni rigo, che McGrath ha scritto.

Genere: Romanzo psicologi
Autore: Patrick McGrath
Casa editrice: Adelphi Edizioni
Data di pubblicazione: Marzo 2012
Prima pubblicazione: 1996
N^ pagine:296
Prezzo: €12,35

TRAMA 
Inghilterra, 1959. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera – la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. È una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita su di noi una malìa talmente forte da risultare quasi incomprensibile – finché lentamente non ne emergono le ragioni nascoste. Il fatto è che in questo straordinario romanzo neogotico McGrath ci scalza dalla posizione abituale, e confortevole, di lettori, chiedendoci di adottare il punto di vista molto più scabroso di chi conduce una forma singolarmente perversa di indagine: il lavoro analitico. Eppure qualcosa, forse una tensione che a poco a poco diventa insopportabile, ci avverte che i conti non tornano, e che l’inevitabile, scandalosa e beffarda verità sarà molto diversa da quella che eravamo stati costretti a immaginare.

RECENSIONE

Una storia che ci mostra la parte più oscura della mente umana.
Quella parte che ci accomuna tutti.
Che ci rende folli.

McGrath ci racconta una storia di passioni ed ossessioni, in cui il Dott. Peter Cleave ci rende partecipi della vicenda vissuta da Stella Raphael, moglie del vicedirettore di un manicomino, innamorata o meglio ossessionata da Edgar, un paziente della struttura. 
Essa è raccontata in terza persona proprio da Cleave stesso, il narratore è infatti interno alla vicenda,  attraverso un occhio cinico, distaccato e privo di una qualsiasi ombra di emotività,  aspetto tipico di un medico. 
La scrittura di McGrath, infatti, è elegante, scorrevole, coinvolgente e molto chiara. Questo rende la lettura davvero piacevole e veloce nonostante la portata dei contenuti. 
Sembra quasi di avere di fronte una sorta di rapporto psicologico effettuato su un paziente ma, pur essendoci alcuni termini tecnici, la narrazione è fluida ed esageratamente semplice.
La trama è legata alla psichiatria, alla follia e al suo studio ma, nel corso della lettura, il focus si sposta sulla storia d'amore e ossessione vissuta dalla protagonista. 
Questo potrebbe sviare chi legge dalla vera natura del libro ma, grazie alla tempestiva presenza di commenti da parte del narratore, viene riportato sulla strada giusta. 
Inoltre ci consente di entrare più a fondo nell'animo tormentato dei protagonisti e di tutti gli altri personaggi, mettendoci di fronte alla vera condizione ogni elemento inserito nella storia. 
Qui, tutto richiama la follia: dalle ambientazioni che, per la maggior parte sono manicomi o luoghi ad assi vicini, presentano un aura tormentata, oscura, angosciante; ai personaggi, tutti provati da un turbamento interiore profondo, e ognuno in modo diverso folli. 

Cosa ci mostra tutto questo? 
McGrath è stato piuttosto trasparente, a mio parere. Tutti sono soggetti alla follia, non c'è classe sociale, genere o colore che tenga. 
Tutti noi abbiamo dei mostri dormienti nella nostra mente. 

Pur essendo una storia priva di sensibilità emotiva è impossibile non rimanerne coinvolti, stregati e scombussolati. E' impossibile non lasciarsi trasportare dai dubbi che montano nella testa in merito ai personaggi, al loro status mentale.
Infatti, il lettore non può non mettere in dubbio ogni singola parola scritta perché ciò che Cleave decide di raccontarci è a sua volta qualcosa che Stella ha deciso di raccontargli. 
Insomma, è una storia che fa montare in chi legge parecchi dubbi in merito alla veridicità degli elementi raccontati. 

Io stessa ho avuto parecchi dubbi, soprattutto in merito ai personaggi con i quali il mio approccio è stato un continuo cambiamento. 
Nei confronti di Stella, ad esempio, ho cambiato parecchie volte parare: compatimento - ammirazione - fastidio - pena.  Questa oscillazione credo che sia abbastanza coerente con lo svolgersi della vicenda, in continuo crescendo in alternanza con alcuni momenti piatti, come nella seconda metà.

L'autore però ribalta tutto con il finale che stupisce, sconvolge e ci fa realmente prendere coscienza della sua bravura. 

Ha portato la follia dalla prima all'ultima pagina. 


Voto tecnico: ★★★★★
Voto contenuto: ★★★★★


Voto complessivo: ★★★★★






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