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RECENSIONE: IO UCCIDO DI GIORGIO FALETTI

                                                "IO UCCIDO" DI GIORGIO FALETTI



Genere: romanzo
Sotto genere: Giallo/thriller
Edizione: III 2002
Prezzo: €20,00
Casa Editrice: Baldini&Castoldi


"Io Uccido" è la prima opera di Giorgio Faletti, pubblicata dalla casa editrice Baldini&Castoldi ,nel 2002 ,nella collana Romanzi e Racconti. Si tratta di un romanzo che rispecchia in tutto e per tutto il genere thriller/giallo e ad esso seguono altre opere del medesimo autore come: "Niente di vero tranne gli occhi", "Io sono Dio" e "Appunti di un venditore di donne" .

TRAMA
Siamo nel Principato di Monaco, a Montecarlo, ed un pilota di formula 1, Jochen Welder viene orribilmente ucciso e mutilato insieme alla sua fidanzata, lasciando una sola scritta con il sangue Io Uccido. Così, l'agente dell' FBI Frank Ottobre, che si trovava nel luogo per sfuggire al perenne senso di colpa che lo attanaglia per la morte della moglie, inizia a seguire le indagini con il suo amico, il commissario Nicolas Hulot.
Le indagini iniziano partendo proprio da quella scritta.
Durante una diretta di Radio Montecarlo, condotta dal famoso dj radiofonico Jean-Loup Verdier, arriva una strana telefonata da un emittente che dice di chiamarsi Uno e Nessuno esprimendo il suo desiderio di diventare un serial killer. Quel che è ancora più strano ,e spaventoso ,è che lo strano emittente chiude la telefonata dicendo: "Io Uccido".
Da qui l'agente Ottobre ed il commissario Hulot inizieranno una vera sfida con "Nessuno" che prima di ogni omicidio effettuerà una telefonata alla trasmissione radiofonica, continuando ad uccidere e mutilare ogni sua vittima marchiandola con quella che è ormai la sua firma: "Io Uccido".

RECENSIONE
"Io Uccido" non è stata la prima opera che ho letto di Giorgio Faletti, il primo libro infatti è stato "Appunti di un venditore di donne". Il fatto è che con quel libro mi sono letteralmente innamorata del modo di scrivere dell'autore e quindi ho iniziato a leggere altre sue opere. "Io Uccido" rispecchia in tutto e per tutto il genere thriller, è ricco di suspense e colpi di scena ed il modo in cui è scritto lo rendono molto scorrevole.
Penso che sia una delle sue opere migliore, non mancano le descrizioni dettagliate e nemmeno gli intrecci, i dubbi e le ipotesi che vengono trasmessi ai lettori dai protagonisti. Io personalmente l'ho letto tutto d'un fiato, non potevo smettere di leggere e rileggere per cercare di trovare risposta alle mie domande.
C'è anche da dire che si tratta di un thriller abbastanza crudo, quindi non a tutti può piacere. A me personalmente è piaciuto un sacco il modo in cui le scene sono state dettagliate, non si tratta di dettagli futili che portano il lettore a perdersi ma di quelle piccole e minuziose descrizione che servono a comprendere la narrazione e ad immedesimarsi nella storia.
Anche l'antagonista non è quello che siamo abituati a leggere nei diversi gialli, si tratta di un killer spietato, crudele ma anche molto, troppo furbo. Il solo fatto che abbia la sfrontatezza di chiamare la trasmissione radiofonica più ascoltata presentando come Uno e Nessuno, la dice lunga... E' sicuro di se e nella sua mente contorta ed instabile è in grado di commettere a sangue freddo delle atrocità e di sfidare la polizia.
Di solito i libri così ben scritti finiscono per deludermi nel finale ma con questo romanzo non mi è successo. Faletti non da nulla per scontato, ogni volta che si pensa di essere arrivati ad una svolta non puoi far altro che cambiare idea voltando pagina.
Penso che sia davvero un libro impeccabile che rende davvero giustizia ad uno dei più grandi talenti italiani.

"L’uomo è uno e nessuno. Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l’impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili. A volte la fatica cancella tutto e non concede la possibilità di capire che l’unico modo valido di seguire la ragione è abbandonarsi a una corsa sfrenata sul cammino della follia."

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